2-Stato di Emergenza
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Il rischio è il risultato dell’impatto tra un fenomeno e l’ambiente in cui si verifica.
Il rischio (R) è dato dal rapporto tra la pericolosità e il danno.
La pericolosità (P) è la probabilità che un evento di data intensità si verifichi in un dato intervallo di tempo.
Il danno (D) è la gravità ed entità dei danni che tale evento può determinare ed è dato a sua volta
dal rapporto tra gli elementi esposti a rischio (E) e la loro vulnerabilità (V).
Gli elementi a rischio sono la popolazione, gli edifici, le infrastrutture, le attività economiche e i servizi
pubblici che si trovano nell’area esposta ad un fenomeno.
La vulnerabilità è il grado di danneggiamento di un dato elemento a rischio. Il rischio sarà dato quindi
dal prodotto R= P x D (E x V).
I rischi vengono generalmente suddivisi in base alla loro origine:
Rischi di origine naturale. Derivano dall’azione evolutiva dell’ambiente. La conoscenza dell’ambiente fisico in cui si vive è il primo passo per una corretta identificazione di problemi derivanti dall’azione degli agenti geologici e permette di predisporre adeguati strumenti di prevenzione. Sono classificati come “naturali” il rischio sismico, vulcanico, incendio-boschivo, idrogeologico, meteorologico.
Rischi di origine antropica. Sono generati dallo sviluppo delle attività umane e sono rischi intrinseci all’ambiente sociale, lavorativo e produttivo. Derivano dall'abuso di strumenti tecnologici ed industriali, sono soggetti a mutamenti ed evoluzioni nel corso del tempo. I rischi antropici sono classificati in chimico-industriale, nucleare e trasporti.