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Messa in sicurezza degli edifici: le procedure del Soggetto Attuatore per il funzionamento dei Gts

20 settembre 2016

Le procedure seguono la circolare emanata dalla Direzione di Comando e Controllo il 15 settembre 2016

Sono state emanate dal Soggetto Attuatore del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco De Angelis, nominato nell’ordinanza n.393 del 13 settembre 2016 per la messa in sicurezza post-sismica degli edifici, le procedure tecniche operative per il funzionamento dei GTS-Gruppi Tecnici di Sostegno. Questi gruppi sono stati istituiti per supportare i Sindaci dei comuni delle quattro regioni colpite dal terremoto allo scopo di valutare le misure urgenti per mettere in sicurezza gli edifici a salvaguardia dell'incolumità pubblica e per ripristinare i servizi essenziali.

Le procedure seguono la circolare emanata dalla Direzione di Comando e Controllo il 15 settembre 2016, in cui sono state fornite le prime indicazioni sulla gestione degli interventi di messa in sicurezza temporanea post-sismica degli edifici e sull’attività dei Gruppi Tecnici di Sostegno.

L’obiettivo delle procedure emanate dal soggetto Attuatore, analogamente a quelle indicate dalla Dicomac, è quello di rendere il più possibile sicuri i percorsi verso gli edifici agibili e permettere l’avvio dell’opera di consolidamento degli edifici inagibili. In questa fase dell’emergenza è fondamentale infatti rendere accessibili le principali strade che al momento risultano interdette o estremamente pericolose a causa del pericolo di crolli.

Il compito di attivare i GTS spetta ai centri di coordinamento attivati a livello regionale che sono a tal fine integrati da un rappresentante del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e da un componente del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Gli ambiti di intervento dei GTS comprendono infatti, oltre al patrimonio edilizio non sottoposto a vincolo o tutela, anche quello di interesse storico, artistico e culturale.

Le procedure si compongono di un documento principale e quattro allegati:

Procedura per il funzionamento dei Gruppi Tecnici di Sostegno nella messa in sicurezza post-sismica di manufatti edilizi ai fini della salvaguardia della pubblica incolumità, della riduzione del rischio e del ripristino dei servizi essenziali(433 Kb)

Allegato A: Linee di indirizzo per l’applicazione della procedura di messa in sicurezza temporanea post sisma di manufatti edilizi(128 Kb)

Allegato B: Raccomandazioni per la realizzazione di Opere Provvisionali(412 Kb)

Allegato C: La scheda di valutazione Gts per la messa in sicurezza temporanea post-sisma di manufatti edilizi(426 Kb)

Allegato C2: La scheda “ampliata” di valutazione Gts per la messa in sicurezza temporanea post-sisma di manufatti edilizi(363 Kb)

Allegato D: Modello di trasmissione del parere gruppo tecnico di sostegno per la messa in sicurezza temporanea post-sismica dei manufatti edilizi(397 Kb)

Il Capo del Dipartimento a Terni per il prototipo delle Soluzioni abitative in emergenza

20 settembre 2016

La casetta è stata realizzata dal primo aggiudicatario della gara Consip per il Dipartimento

prototipo SaeIl Capo del Dipartimento della protezione civile, Fabrizio Curcio, e il Commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, hanno visionato questa mattina a Terni il prototipo di una Sae-Soluzione abitativa in emergenza. Alla visita hanno partecipato anche il Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, l'Assessore infrastrutture, enti locali e politiche abitative della Regione Lazio, Fabio Refrigeri, il Direttore della protezione civile della Regione Umbria, Alfiero Moretti, e il Direttore della protezione civile della Regione Abruzzo, Antonio Iovine.

Il prototipo di casetta è stato realizzato dal Cns, Consorzio nazionale servizi, che è risultato il primo aggiudicatario della gara d’appalto indetta da Consip due anni fa per conto del Dipartimento della protezione civile. All’aggiudicazione del bando è seguita la stipula di un accordo quadro tra Consorzio e Dipartimento per la fornitura, il trasporto e il montaggio di Soluzioni abitative in emergenza per un massimo di 850 casette.

Le soluzioni abitative individuate dal Consorzio, sulla base dei requisiti indicati dal bando di gara, prevedono moduli in acciaio da 40, 60 e 80 metri quadri, combinabili tra loro, adatti a qualsiasi condizione climatica e studiati per essere fruibili anche da persone disabili. Progettati nel rispetto della normativa antisismica e delle leggi in materia di sicurezza, igiene e ambiente, i Sae sono predisposti inoltre per essere smontati e riusati. È previsto che le abitazioni siano dotate di impianto termico autonomo – costituito da una caldaia a condensazione e da radiatori – e che siano fornite di arredi ed elettrodomestici.

Per quanto riguarda la realizzazione delle Sae, l’ordinanza n. 394 del 19 settembre 2016 individua, quali soggetti attuatori, le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Le Regioni possono quindi decidere di avvalersi dell’accordo quadro sottoscritto dal Dipartimento con il Consorzio stipulando con quest’ultimo intese specifiche. L’ordinanza prescrive che i Comuni facciano una ricognizione dei fabbisogni del proprio territorio, considerando gli edifici situati nelle zone rosse o dichiarati inagibili. L’individuazione delle aree destinate a ospitare le Sae è definita dalle Regioni d’intesa con i Comuni. Le Regioni provvedono all’esecuzione delle attività connesse alla realizzazione delle Sae e delle opere di urbanizzazione, concludendo appalti specifici.

Per assicurare il monitoraggio e il coordinamento delle attività relative alla realizzazione delle Sae – oltre che delle strutture temporanee a uso pubblico – il Capo del Dipartimento della protezione civile ha individuato come soggetto attuatore il dott. Marco Guardabassi, dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Terremoto Centro Italia: una sintesi dell’ordinanza n.394

21 settembre 2016

Tra i temi, la realizzazione delle strutture abitative in emergenza e delle strutture temporanee a usi pubblici

E’ stata firmata il 19 settembre 2016 dal Capo Dipartimento Fabrizio Curcio la sesta ordinanza di protezione civile per la gestione dell’emergenza terremoto che lo scorso 24 agosto ha colpito il territorio delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.

Il provvedimento affronta diversi temi: dalla realizzazione delle Sae-Soluzioni abitative in emergenza e delle strutture temporanee a usi pubblici, alle misure volte ad assicurare l’assistenza alla popolazione e la pianificazione di interventi per finalità sociali e per garantire la continuità delle attività economiche e produttive. L’ordinanza include disposizioni sulle verifiche geologico-tecniche da effettuare sul territorio colpito, ulteriori interventi urgenti in materia sanitaria, disposizioni per la raccolta e il trasporto del materiale derivante da crolli.

Di seguito riportiamo una sintesi di alcuni degli argomenti disciplinati dall’ordinanza.

Soluzioni abitative in emergenza. L’ordinanza individua quali soggetti attuatori per la realizzazione delle Sae-Soluzioni abitative in emergenza le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Le Regioni provvedono anche all’esecuzione delle attività preliminari all'insediamento delle Sae e alle opere di urbanizzazione mentre i Comuni devono fare una ricognizione dei fabbisogni del proprio territorio, considerando gli edifici situati nelle zone rosse o dichiarati inagibili. L’individuazione delle aree destinate a ospitare queste soluzioni abitative è definita dalle Regioni d’intesa con i Comuni, cui spetta la proposta. Saranno preferite aree pubbliche a quelle private e si cercherà di predisporre il minor numero di aree possibili, nel rispetto delle esigenze abitative dei nuclei famigliari. L’ordinanza contiene anche alcune speciali procedure volte ad accelerare questi interventi, preventivamente condivise con l’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Strutture temporanee a uso pubblico. 
I Comuni hanno il compito di fare una ricognizione dei fabbisogni del proprio territorio e, d’intesa con le Regioni, devono individuare le aree utilizzabili per rispondere, temporaneamente, alle esigenze di municipi, scuole, sedi delle forze dell’ordine, strutture sanitarie e luoghi di culto.

Nomina del soggetto Attuatore. Per assicurare il monitoraggio e il coordinamento delle attività connesse alla realizzazione delle Sae e delle strutture temporanee a uso pubblico, il Capo Dipartimento della protezione civile ha individuato come soggetto Attuatore il dott. Marco Guardabassi, dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Assistenza alla popolazione. Alla chiusura delle aree di accoglienza, le quattro Regioni assicureranno l'assistenza temporanea alle persone che non hanno l’abitazione agibile, attraverso diverse misure: la concessione del contributo di autonoma sistemazione, l’ospitalità nelle strutture pubbliche e alberghiere, l’utilizzo di abitazioni sfitte, di seconde case o altre soluzioni temporanee.

Attività economiche e produttive e strutture con finalità sociali. Le Regioni colpite, d’intesa con i Comuni, pianificano il fabbisogno di spazio da destinare a strutture temporanee con finalità sociali e alle attività economiche e produttive colpite dal terremoto. Queste pianificazioni dovranno essere concertate con le associazioni di categoria, con quelle di rappresentanza delle attività economiche e di impresa e con i soggetti competenti e interessati alla realizzazione di strutture con finalità sociali, anche in relazione a eventuali donazioni destinate a questo scopo.

Agevolazioni per gli operatori del settore alimentare. Data la situazione di grave disagio socio economico conseguente al terremoto, per gli operatori del settore alimentare colpiti dal sisma è prevista la sospensione, per l’intera durata dello stato di emergenza, del pagamento delle tariffe previste dal decreto legislativo n.194 del 19 novembre 2008, nell’allegato A.

Verifiche geologico-tecniche sul territorio. Per individuare le aree dove verranno realizzate la diverse strutture temporanee (soluzioni alloggiative, moduli scolastici e a uso pubblico) saranno effettuate verifiche sugli effetti prodotti dal terremoto e rilievi sui terreni.

Raccolta e trasporto macerie. Nell’ordinanza viene disciplinata la gestione del materiale derivante da crolli, compreso quello che eventualmente risultasse contenere amianto, prevedendo procedure da attuare in piena sicurezza e con rapidità, mobilitando le strutture tecniche competenti e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Nel provvedimento viene inoltre disciplinata la gestione della frazione legnosa derivante dalla pulizia delle aree pubbliche. 
Le disposizioni previste in questo provvedimento si aggiungono a quelle contenute nell’ordinanza n.391 del 1 settembre 2016. 

Supporto ai comuni colpiti. Le amministrazioni comunali italiane potranno dare supporto ai comuni colpiti dal terremoto per le diverse attività volte a superare l'emergenza sotto il coordinamento dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani.

Conferenza stampa: un punto a un mese dal terremoto

23 settembre 2016

Si è tenuta a Palazzo Chigi con la partecipazione del Capo Dipartimento Fabrizio Curcio

A un mese dalla scossa del 24 agosto che ha colpito il Centro Italia si è tenuta oggi, 23 settembre, a Palazzo Chigi una conferenza stampa del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a cui hanno partecipato il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il Commissario straordinario di Governo per la ricostruzione nelle aree colpite, Vasco Errani, i Presidenti di Regione Nicola Zingaretti (Lazio), Luca Ceriscioli (Marche), Catiuscia Marini (Umbria), Luciano D’Alfonso (Abruzzo).

Nel suo intervento il Capo Dipartimento ha evidenziato gli ambiti in cui si stanno concentrando le attività della gestione dell’emergenza: chiudere le aree di accoglienza al più presto aiutando i cittadini a trovare sistemazioni temporanee e supportare chi può rientrare nella propria casa valutata agibile. Queste soluzioni si affiancano al Cas - Contributo per l’autonoma di sistemazione, misura destinata alle famiglie che hanno provveduto autonomamente a trovare un alloggio temporaneo. Altre attività su cui si sta lavorando sono il recupero dei beni culturali e il recupero e trasporto delle macerie, settori per cui sono stati nominati due soggetti attuatori. L’obiettivo è ripristinare quanto prima le normali attività e funzioni delle comunità: per questo continuano anche le verifiche di agibilità su edifici pubblici e scuole e sono iniziate attività più specifiche di verifica alle aziende agricole e zootecniche. L'Italia, ha precisato il capo Dipartimento, sta lavorando anche per l’attivazione del fondo di solidarietà europeo che contribuirà a sostenere le spese della prima fase emergenziale, tra cui le attività di assistenza alla popolazione, i primi ripristini della funzionalità di reti, strutture e infrastrutture, e la predisposizione di alloggi temporanei.

Sono attualmente circa 3mila le persone accolte nelle aree di accoglienza e negli alberghi, numero sceso progressivamente dal 5 settembre quando si era registrato il maggior numero di persone accolte, pari a 4.800. Come ha sottolineato oggi Curcio, si sta andando verso la progressiva chiusura dei campi e si sta lavorando, in stretta collaborazione con le Regioni e i Comuni interessati, per dare ai territori soluzioni alloggiative temporanee attraverso la fornitura dei Sae – soluzioni alloggiative di emergenza.

Le verifiche di agibilità, fatte con la scheda Aedes, sono iniziate il 29 agosto, partendo dalle scuole e dagli altri edifici pubblici. Da allora ne sono state realizzate 754, di cui 648 su plessi scolastici: tra questi ultimi 466 sono stati ritenuti agibili (quasi il 72%). Il 5 settembre sono partiti anche i sopralluoghi sulle abitazioni private e finora sono 8185 le schede di valutazione compilate e acquisite che indicano 3835 edifici dichiarati agibili (quasi il 47%). Per quanto riguarda i beni culturali, invece, sono 794 (al 22 settembre) gli immobili valutati in via speditiva da squadre di esperti del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, mentre 141(al 22 settembre) sono state invece le verifiche condotte in modo più approfondito con il supporto di tecnici dei centri di competenza del Dipartimento.

Sono state tante le dimostrazioni di generosità verso i territori colpiti che si sono susseguite fin dalle prime ore dal terremoto. Tra queste si ricordano, in particolare, i contributi raccolti tramite iniziative attivate direttamente dal Dipartimento della protezione civile. Il numero solidale 45500, attivato il 24 agosto, ha permesso di raccogliere fino ad oggi 14.595.938 euro e il conto corrente intestato al Dipartimento 1.776.396,22 euro.

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