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Terremoto Centro Italia: firmata l’ordinanza n. 399

10 ottobre 2016

Nuove disposizioni per le amministrazioni comunali, regionali e per i gestori degli allevamenti zootecnici

Firmata l'ottava ordinanzaOggi, 10 ottobre 2016, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha firmato l’ottava ordinanza di protezione civile per la gestione dell’emergenza terremoto che lo scorso 24 agosto ha colpito il territorio delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.
Il provvedimento disciplina alcune misure per migliorare l’operatività delle Amministrazioni comunali, include disposizioni per la realizzazione di moduli abitativi provvisori rurali di emergenza per gli allevatori, oltre a ulteriori misure per la raccolta, il trasporto e il deposito delle macerie derivanti da crolli e per l’utilizzo delle ordinarie contabilità speciali dei Segretariati regionali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Di seguito una sintesi degli argomenti dell’ordinanza.

Disposizioni per garantire la piena operatività dei Comuni. Al fine di rafforzare le attività delle amministrazioni comunali, i Sindaci dei Comuni interessati dagli eventi sismici possono nominare dei Segretari comunali ad hoc per la durata dello stato di emergenza.

Realizzazione delle strutture Abitative di Emergenza (S.A.E). Le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, soggetti attuatori per la realizzazione delle S.A.E., possono procedere in deroga al decreto del Ministero della sanità del 5 luglio 1975, nel rispetto dei principi in materia di sicurezza*.

Realizzazione dei moduli abitativi provvisori rurali. Le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, d’intesa con i Sindaci dei Comuni interessati dall’emergenza in corso, provvedono alla ricognizione e quantificazione dei fabbisogni per la realizzazione di moduli abitativi provvisori rurali da destinare ai conduttori di allevamenti zootecnici la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta, in tutto o in parte, o si trovi in zona rossa o sia stata sgomberata e dichiarata inagibile con esito di tipo b) (edificio temporaneamente inagibile, tutto o parte, ma agibile con provvedimenti di pronto intervento), c) (parzialmente inagibile), e) (inagibile) od f) (inagibile per rischio esterno).

I moduli, la cui gestione ordinaria è posta in capo agli assegnatari, sono concessi fino a quando non sarà possibile per gli allevatori stessi rientrare nelle abitazioni.

La Regione Umbria è individuata quale soggetto attuatore per la realizzazione di tali moduli. In particolare, una volta ottenuta la ricognizione dei fabbisogni da parte delle altre Regioni, in qualità di Centrale Unica di Committenza, ha il compito di assicurare la tempestiva fornitura, attraverso procedure d’affitto, dei moduli, nonché del loro arredamento interno.

Sono, invece, le singole Regioni, ognuna sui propri territori, a dover provvedere – sulla base delle indicazioni tecniche fornite dall’Umbria – sia alla realizzazione delle opere di urbanizzazione necessarie al posizionamento dei moduli abitativi provvisori rurali, sia ai loro allacci.

Per tutti coloro ai quali verranno assegnati i moduli, decade la possibilità di ottenere il Contributo di Autonoma Sistemazione (C.A.S).

*Rettifica dell'11 ottobre

Terremoto: il Consiglio dei Ministri approva il Decreto legge sugli interventi urgenti

11 ottobre 2016

Il provvedimento prevede misure in favore delle persone e dei territori colpiti dal terremoto

Il Consiglio dei Ministri, riunito l’11 ottobre, ha approvato il decreto legge che contiene gli interventi per la ricostruzione e il sostegno alla ripresa economica delle zone interessate dal terremoto del 24 agosto.
Tra le misure previste ci sono il risarcimento integrale per gli edifici danneggiati, il prestito d’onore per il riavvio delle attività produttive, la cassa integrazione in deroga per i lavoratori di imprese coinvolte nel sisma, il rinvio di imposte e tasse per i singoli e le imprese che documenteranno l’impossibilità del pagamento a causa del terremoto.

Per assicurare il massimo della regolarità in tutte le fasi, il provvedimento – oltre alla supervisione dell’Autorità nazionale anti corruzione – prevede una centrale unica di committenza, un albo delle imprese e uno dedicato ai professionisti e l'aggiornamento costante dei dati relativi alla ricostruzione. 
Il Commissario straordinario sarà affiancato nel suo lavoro dai Presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria come Vice Commissari e da quattro Uffici speciali per la ricostruzione, uno per ogni Regione.

Il Presidente Matteo Renzi, dopo il Consiglio dei Ministri si è recato nelle zone colpite dal terremoto per illustrare a Sindaci e cittadini le misure previste dal provvedimento. Con lui anche il Capo Dipartimento Curcio, il Commissario per la ricostruzione Errani, il sottosegretario De Vincenti e il Presidente della Regione Marche Ceriscioli. Il Decreto, in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, seguirà l’iter parlamentare per la conversione in legge.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri nelle zone colpite dal sisma

11 ottobre 2016

Visite ad Arquata Del Tronto, ad Accumuli e ad Amatrice

visitaL’11 ottobre, a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legge sugli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto, il Premier Matteo Renzi, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio e con il Commissario straordinario, Vasco Errani, ha visitato alcune delle zone più colpite dal sisma per illustrare le misure contenute nel decreto.

La prima tappa è stata Arquata del Tronto per un incontro con il Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, e i sindaci di quel territorio, nel corso del quale il Presidente del Consiglio ha sottolineato i cardini della norma appena approvata: la ricostruzione di prime e seconde case nel massimo rispetto della normativa antisismica, il sostegno per la ripresa dell’economia del territorio, del lavoro e della scuola, cuore pulsante della società.
Molte altre le misure adottate: il prestito d'onore per il riavvio delle attività produttive, la cassa integrazione in deroga per i lavoratori di imprese coinvolte nel sisma e il contributo di tutte le attività produttive alle ripresa popolazioni terremotate.
L’appuntamento del Presidente Renzi presso il Centro di Coordinamento Regionale di Arquata, al quale erano presenti, tra gli altri, anche il direttore regionale della Protezione Civile, Cesare Suri, il Prefetto di Ascoli, Rita Stentella, è stato un vero e proprio confronto con i primi cittadini.
“Sarà una partita lunga” ha ricordato il Premier, che ringraziando per il lavoro finora svolto ha sottolineato l’importanza del “gioco di squadra” perché l’impegno assunto è proprio quello di “non lasciare nulla d’intentato”.

La visita è poi proseguita nella zona rossa di Accumoli, con Stefano Petrucci, il Sindaco del comune laziale duramente colpito dal sisma, per un momento di ricordo delle vittime, e si è conclusa ad amatrice, prima con una riunione con il Sindaco, Sergio Pirozzi e i rappresentanti della Regione Lazio presso il Centro di Coordinamento Comunale, e poi con un sopralluogo in zona rossa.

Piani comunali di emergenza: gli aggiornamenti dalle Regioni

12 ottobre 2016

Nuovi elenchi da Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Sardegna

la cartina geografica di un piano comunaleÈ stata aggiornata con i dati delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Sardegna la sezione dedicata ai piani di emergenza comunali.

Il piano di emergenza rappresenta un indispensabile strumento per la prevenzione dei rischi. Per questo il Dipartimento monitora con attenzione, attraverso le Regioni e le Province Autonome, l’attività di realizzazione e di aggiornamento dei piani da parte dei Comuni. 

La ricognizione del Dipartimento – avviata nel 2011 in un’ottica di servizio al cittadino e di impulso per le amministrazioni del territorio – viene periodicamente aggiornata in base ai dati trasmessi da Regioni e Province Autonome. 

Nel mese di settembre, il Dipartimento ha inviato una nota a tutte le Regioni e Province autonome per sollecitare un dato aggiornato, considerato che le ultime informazioni comunicate risalivano allo scorso anno. A questo input hanno risposto Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Sardegna. 

Per queste Regioni il quadro è così modificato: la Regione Abruzzo ha 302 comuni dotati di piano su 305 (il 99% del totale), la Basilicata 123 su 131 (94%), l’Emilia-Romagna 322 su 334 (96%), il Lazio 249 su un totale di 378 (66%) , la Liguria 196 su 235 (83%), la Puglia 256 su 258 (99%), la Sardegna 283 su 377 (75%).

Il passo successivo a questo lavoro di ricognizione quantitativa dei Piani comunali sarà una raccolta di informazioni – sempre attraverso Regioni e Province Autonome – di tipo qualitativo: dall’anno di elaborazione e aggiornamento, agli scenari di rischio presi in considerazione, al rispetto delle linee guida regionali, alle modalità di informazione alla popolazione. 

L’obiettivo è fornire ai cittadini un utile strumento di sintesi di facile consultazione e, al contempo, sensibilizzarli rispetto all’importanza del piano di emergenza e al ruolo di che loro stessi possono avere nel sollecitare le amministrazioni competenti a garantire piani efficaci, aggiornati e condivisi con le comunità che vivono sul territorio.

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