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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge Ricostruzione

18 ottobre 2016

Disciplina gli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016

E’ uscito nella Gazzetta Ufficiale n.244 il decreto-legge n.189 del 17 ottobre 2016 “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016”. Il provvedimento disciplina gli interventi per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e la ripresa economica nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Le disposizioni si applicano ai 62 comuni individuati nell’allegato 1 del decreto e, in relazione alle misure previste per gli immobili distrutti o danneggiati, anche agli altri comuni delle quattro regioni purché gli interessati dimostrino il nesso di causalità diretto tra i danni e il terremoto del 24 agosto.

Il Commissario straordinario, nominato con decreto del Presidente della Repubblica il 9 settembre 2016, provvede all’attuazione degli interventi previsti nel decreto-legge. Il suo compito è assicurare una ricostruzione unitaria e omogenea, programmando l’uso delle risorse finanziarie e approvando le ordinanze e le direttive necessarie per la progettazione ed esecuzione degli interventi e la determinazione dei contributi ai territori colpiti. La gestione straordinaria finalizzata alla ricostruzione dura fino al 31 dicembre 2018.

I Presidenti delle quattro regioni colpite operano in qualità di vice-commissari per gli interventi in stretto raccordo con il Commissario straordinario che presiederà una cabina di coordinamento per la ricostruzione. In ognuna delle regioni interessate viene istituito un comitato istituzionale composto dal Presidente della Regione, i Presidenti delle province interessate e i sindaci dei comuni colpiti.

Una delegazione israeliana visita Amatrice e Arquata

19 ottobre 2016

Obiettivo della missione è approfondire la gestione dell’emergenza, le attività di verifica e gli interventi sul patrimonio culturale

visita delegazione israeliana AmatriceUna delegazione di rappresentanti di Amministrazioni israeliane guidata da Bezalel Traiber, Capo della protezione civile israeliana (NEMA - National Emergency Management Authority), fa visita oggi e domani ai luoghi colpiti dal terremoto con l’obiettivo di conoscere meglio il funzionamento del sistema di protezione civile italiano e approfondire la gestione dell’emergenza. La visita avviene a seguito di un incontro che si è tenuto ieri a Roma tra il Capo Dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio e il nuovo Ambasciatore d’Israele a Roma S.E. Ofer Sachs.

Il gruppo di esperti si è recato in mattinata alla Dicomac, il centro di coordinamento dell’emergenza. Qui, il Capo Dipartimento ha spiegato loro come si è attivato il Servizio nazionale a seguito della scossa di terremoto del 24 agosto scorso, quali sono le principali attività oggi in corso e come sono ripartite responsabilità e competenze tra i diversi livelli istituzionali, argomento di particolare interesse per la delegazione. Poi, rappresentanti di alcune delle Funzioni attivate in Dicomac hanno approfondito alcuni temi come il modello organizzativo di questa emergenza, la risposta sanitaria, le verifiche tecniche e scientifiche, l’attività di verifica di agibilità degli edifici e le attività sui beni culturali. Nel pomeriggio di oggi è in programma una visita ad Amatrice e al centro di coordinamento locale e domani la delegazione vedrà Arquata.

La missione rientra in un rapporto di collaborazione, nel campo della protezione civile, che lega Italia e Israele da tempo e che ha portato nel 2013 alla sottoscrizione di un Memorandum of Understanding. Successivamente l’intesa tra i due Paesi è continuata grazie alla partecipazione a iniziative comuni, come il progetto Promedhe - Protecting Mediterranean cultural heritage during disasters di cui il Dipartimento è leader e che coinvolge anche Giordania, Palestina, Israele e Cipro. A questo proposito il 27 settembre anche un team di esperti di Promedhe aveva fatto visita alla Dicomac e ad alcune delle località maggiormente colpite dal sisma per approfondire le attività sul patrimonio culturale.

Terremoto Centro Italia: in chiusura le ultime aree di accoglienza

19 ottobre 2016

Rimangono a disposizone della popolazione e di chi opera sul territorio tre mense ad Amatrice, Saletta e Torrita

smontaggio_tendeA meno di due mesi dal terremoto che il 24 agosto ha colpito il Centro Italia oggi sono in chiusura anche le ultime aree di accoglienza allestite per assistere le persone che, dopo la scossa, non sono potute rientrare nelle proprie abitazioni poiché danneggiate o inagibili. La chiusura di tutte le aree prima dell’arrivo di temperature più rigide è volta a garantire alla popolazione l’assistenza in strutture di accoglienza più confortevoli, come gli alberghi, oltre che a consentire in determinati luoghi l’avvio delle attività propedeutiche alla realizzazione delle SAE, le Soluzioni Abitative di Emergenza.

Le aree dismesse oggi, dove fino a ieri erano alloggiate complessivamente 28 persone, si trovano nel Comune di Amatrice e in particolare sono: “Amatrice 1”, allestita nel campo sportivo, l'area situata presso l’Azienda agricola “Lo scoiattolo” e i campi allestiti nelle frazioni di San Cipriano, Sant’Angelo e Mosicchio Cornillo Nuovo. Nella Regione Marche è prevista in settimana la chiusura dell’area allestita in zona Borgo, nel comune di Arquata del Tronto, dove attualmente sono assistite 5 persone. A queste si aggiungono 29 cittadini che restano alloggiati in tende collocate in aree private. Nelle Regioni Umbria e Abruzzo i campi erano già stati chiusi nei giorni scorsi. In provincia di Norcia restano le tende che erano state messe a disposizione degli allevatori per consentirgli di rimanere vicini alle proprie attività, in attesa di soluzioni abitative alternative più confortevoli.

Rimarrà invece aperta l’area di accoglienza allestita a Saletta, nel Comune di Amatrice, con l’obiettivo di garantire alla popolazione un punto di riferimento anche nelle prossime settimane. Sempre nell’ottica di continuare a dare un servizio alla popolazione e a chi sta operando sul territorio, sono state messe a disposizione del territorio 3 mense gestite dalla Regione Lazio ad Amatrice, Saletta e Torrita, in sostituzione di quelle che erano funzionanti nelle aree di accoglienza.

In totale, sono state 43 le aree di accoglienza e le strutture polivalenti allestite nei territori colpiti dal terremoto e hanno dato assistenza a oltre 4800 persone e più di 1400 soccorritori, picco che si è raggiunto il 4 settembre. Di queste, 13 aree sono state allestite nel Lazio, in provincia di Rieti, e sono state gestite dalla colonna mobile delle Regioni Lazio, Friuli Venezia Giulia, Molise, Abruzzo e Toscana, e dalle associazioni di volontariato di protezione civile Misericordie, Anpas e Cisom. I campi allestiti nelle Marche sono stati 11 in totale, di cui 8 nella provincia di Ascoli Piceno e gestiti dalle colonne mobili delle Regioni Marche, Emilia-Romagna e Campania, dalla Croce Rossa Italiana e dal comune di Acquasanta Terme. Due sono stati allestiti nella provincia di Fermo e sono stati gestiti dai Comuni di Montefortino e Amandola. Uno nella provincia di Macerata, gestito dal Comune di Castel Sant’Angelo sul Nera. In Umbria e Abruzzo sono state gestite dalle colonne mobili delle stesse regioni complessivamente19 aree, di cui 18 nella provincia di Perugia e una in provincia di L’Aquila.

Escludendo coloro che hanno trovato autonomamente una sistemazione alloggiativa alternativa, scegliendo di avvalersi del Contributo di Autonoma sistemazione, attualmente sono 896 i cittadini ospitati in alberghi e strutture ricettive distribuite nelle province interessate dal terremoto, in diminuzione rispetto a quanto comunicato questa mattina. Di questi, più della metà è accolta negli hotel di San Benedetto del Tronto. In 145 invece - tra abruzzesi, amatriciani e accumolesi - hanno scelto di trasferirsi presso le abitazioni del progetto C.A.S.E., messe a disposizione nel comune dell’Aquila, o nei MAP localizzati in altri comuni d'Abruzzo. Restano, infine, 134 le persone ospitate in residenze sanitarie assistenziali nelle quattro regioni colpite dal sisma del 24 agosto.

Due mesi dal terremoto

24 ottobre 2016

La gestione dell’emergenza si sposta sulle soluzioni di medio periodo

smantellamento campiA due mesi dal terremoto del 24 agosto che ha colpito il Centro Italia con la chiusura quasi completa dei campi di accoglienza, la gestione dell’emergenza nelle Regioni Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria si sta concentrando sulle attività finalizzate a garantire soluzioni abitative di medio termine. Per il lungo periodo, il decreto-legge n. 189, in vigore dal 18 ottobre, definisce già gli interventi per la ricostruzione e il sostegno alla ripresa economica delle zone interessate dal terremoto.

Popolazione assistita. Dall’inizio dell’emergenza sono state allestite 43 aree di accoglienza e strutture polivalenti, che hanno dato assistenza complessivamente a oltre 4.800 persone e a più di 1.400 soccorritori. Al 24 ottobre l’unica area che rimane aperta è quella di Saletta (Rieti), che ospita 6 persone. Per i cittadini che non sono potuti rientrare nelle proprie abitazioni perché danneggiate, inagibili o in zona rossa sono stati messi a disposizione anche alberghi e strutture ricettive: al 24 ottobre* sono 834 le persone ospitate negli alberghi (di cui più di 400 negli hotel di San Benedetto del Tronto), 145 nelle abitazioni del progetto C.A.S.E nel Comune dell’Aquila, o nei MAP in altri comuni della Regione Abruzzo. Restano, infine, 134 le persone ospitate in residenze sanitarie assistenziali. Le persone che hanno trovato autonomamente un alloggio alternativo, si sono potute avvalere, invece, del Contributo Autonoma sistemazione. 

Soluzioni abitative in emergenza. Per consentire ai cittadini di rimanere sui territori colpiti fino al completamento della ricostruzione, le Regioni, d’intesa con i Comuni, hanno potuto contare sull'accordo quadro sottoscritto dal Dipartimento della Protezione civile nel maggio scorso e hanno attivato appalti specifici per la realizzazione di Sae-Soluzioni abitative in emergenza, sulla base della ricognizione dei fabbisogn nei singoli territori. La Regione Lazio ha già richiesto 178 Sae per Amatrice centro, mentre la Regione Umbria 74 per Norcia e San Pellegrino, frazione di Norcia.

Verifiche di agibilità. Partite nei giorni immediatamente successivi al terremoto, le verifiche di agibilità sono iniziate dagli edifici che non avevano subito crolli, per favorire un rientro il più rapido possibile delle persone la cui casa era agibile o poteva essere nuovamente abitata con piccoli interventi. In particolare, sono stati avviati il 5 settembre i sopralluoghi sulle abitazioni private e, al 23 ottobre, sono 25.355 le schede di valutazione compilate e acquisite, che indicano circa il 50% come agibili, mentre il 5%, pur non essendo danneggiato, risulta inagibile per rischio esterno. Il 28% degli edifici, invece, è risultato inagibile, mentre circa il 15% temporaneamente o parzialmente inagibile. Infine, il 2% è costituito da schede cosiddette senza esito, cioè relative a ruderi o immobili dichiarati inagibili per motivi pregressi al sisma del 24 agosto.

Attività produttive. Per le attività zootecniche, sono in via di acquisizione i 73 Mapre – Moduli abitativi provvisori rurali d’emergenza, che saranno distribuiti nelle quattro regioni colpite. I Mapre consentiranno agli allevatori di continuare la loro attività produttiva anche se la loro abitazione originaria è al momento inagibile. Nell’attesa della consegna di queste strutture, il Dipartimento ha messo a disposizione 10 camper per chi ha richiesto una soluzione abitativa temporanea vicina alla propria attività. I camper, allestiti dalla Croce Rossa, sono stati consegnati ad Amatrice e Accumoli. In alternativa ai Mapre, gli allevatori con abitazioni inagibili hanno potuto richiedere l’assegnazione di una Sae. Oltre alle abitazioni temporanee, si sta lavorando anche per fornire ricoveri temporanei per bovini e ovini in alternativa alle stalle che hanno subito danni: complessivamente sono 160 le stalle dichiarate inagibili e 55 i fienili. Per dotare gli allevatori di un ricovero attrezzi, inoltre, sono stati messi a disposizione anche 70 moduli di supporto, donati dalla Regione Friuli Venezia Giulia, di cui circa 50 già consegnati.

Scuole. Per permettere a tutti gli studenti di tornare in classe a settembre, la Dicomac - Direzione di comando e controllo, insieme al Ministero dell'Istruzione dell’università e della ricerca, ai dirigenti scolastici e ai Sindaci dei comuni interessati, ha individuato soluzioni mirate alternative: dalle tendostrutture, ai “gemellaggi” con Istituti di comuni vicini. Parallelamente si è lavorato a soluzioni di medio periodo grazie a donazioni da parte di Istituzioni, enti, fondazioni bancarie e organizzazioni di volontariato, per la realizzazione di moduli temporanei a uso scolastico. Al momento sono in via di allestimento i moduli a Cittareale, Arquata del Tronto, Acquasanta, Gualdo e Norcia.

Beni culturali. Dopo le prime indagini speditive avviate fin dai primi giorni successivi al terremoto dai tecnici regionali Mibact per definire il quadro generale del danno e le successive fasi d’intervento sul patrimonio architettonico, le attività si sono concentrate sui sopralluoghi di secondo livello, condotti da squadre miste composte dal personale Mibact e da esperti strutturisti provenienti da Università e Centri di competenza del Dipartimento della Protezione Civile. Sono finora 627* le schede di verifica agibilità compilate e acquisite. Complessivamente, circa il 30% delle strutture è stato dichiarato agibile, meno dell’1% quelle che pur non essendo danneggiate, risultano inagibili per rischio esterno. Sono pari al 43% quelli inagibili, mentre le strutture temporaneamente inagibili, parzialmente agibili e agibili con provvedimento corrispondono al 26%.

Donazioni. Sono state tante le dimostrazioni di generosità verso i territori colpiti che si sono susseguite fin dalle prime ore dal terremoto. Numerose le donazioni spontanee, tra cui quelle di generi alimentari deperibili, di gran lunga superiori ai fabbisogni dei cittadini colpiti: per riorganizzarne la distribuzione è stata firmata una convenzione tra Dipartimento, Regioni, Croce Rossa e Banco Alimentare Onlus. 
Si è chiusa, invece, il 9 ottobre la raccolta fondi attivata il 24 agosto dal Dipartimento della protezione civile, d’intesa con gli operatori di telefonia fissa e mobile attraverso il numero solidale 45500. Grazie a queste donazioni è stato possibile raccogliere 15.030.756,00 euro. Rimane aperto il conto corrente bancario intestato al Dipartimento su cui è ancora possibile donare tramite bonifici per le aree colpite dal sisma: al 24 ottobre sono stati raccolti 3.753.934,45 euro.

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